Ritratto Arcivescovo Tettamanzi

Dopo aver realizzato i ritratti del Cardinale Boetto e l' Arcivescovo Canestri, è stata la volta dell'arcivescovo Tettamanzi. Un olio su tela realizzato senza uso di pennello, inserita in una cornice pregiata del 600 nelle mura della Sala della Curia di Genova. 

 

Il cardinale finisce incorniciato

La consegna è avvenuta nella galleria dei ritratti della curia arcivescovile di Genova Due Ponti, tra il cardinale Boetto e l'arcivescovo Canestri, sotto lo sguardo severo di Siri, nel palazzo della chiesa sorride enigmatico anche il ritratto del Cardinale Dionigi Tettamanzi, firmato dal maestro Giorgio Oikonomoy.

Qual è il motivo ispiratore di un ritratto a un principe della Chiesa?
ll ritratto è un modo per entrare nella psiche delle persone - dice Oikonomoy - prima di iniziare a lavorare ho incontrato due volte il cardinale, abbiamo discusso a lungo parlando dei temi più diversi. Decodificare alcuni segni incisi nel viso e nella fisionomia, accogliere quello che trasmetteva la sua gestualità. I piccoli segni, racconta il pittore, decodificati dall'artista sono come suoni che un registratore raccoglie e trasforma in colori e linee. Non si può nascondere niente a un bravo pittore .

Ma cosa ha colto Oikonomy nel viso del Cardinale Tettamanzi?
Un personaggio acuto, con una grande capacità di difesa e nello stesso tempo di critica: i suoi occhi leggono gli altri, sono penetranti. Scienza dell'interlocutore. Quello che più mi ha colpito é lo sguardo, il sorriso enigmatico del Cardinale ne fa un personaggio affascinante

Il cardinale, quello in carne e ossa, sorride, guarda il ritratto. Affascinato dalle spiegazioni dell'autore, chiede lumi. Vede la mano sinistra? Tiene il cappello cardinalizio e il gesto è quello di una culla. Canestri, accanto, mostra più distacco, Tettamanzi ride, ascolta quello che dicono di lui: le mani del quadro mi piacciono molto commenta anche se non avrei mai pensato di trovare tante simbologie nel modo di tenere il berretto. Il volto è vicinissimo alla realtà. Domando però se questa serietà sia la mia: io più facilmente mi esprimo sorridendo. Vero? Lei ha un sorriso indecifrabile, corregge il pittore, non un sorriso a piena dentatura: gli occhi furbi di un furetto. Gli occhi di Tettamanzi ora sono insieme a quelli di tanti predecessori. 

Dall'articolo del Secolo XIX di Bruno Viani (foto seguente)

 

Il parere della critica d'arte Giannina Scorza 

Quelle di Oikonomoy, ha detto la critica d'arte Giannina Scorza nel corso della cerimonia di consegna, sono visioni anche un po' metafisiche. Ogni volta che il pittore dipinge la natura, la realtà fenomenica, ne fa effettivi ritratti. Da qui ai ritratti di due arcivescovi di Genova: il Cardinal Boetto e il Cardinal Canestri. Sono oggi esposti nel salone d'onore in due antiche cornici gemelle seicentesche, spiega Scorza.

Da ieri mattina, nella sopraluce a lato dei due quadri, c'è il ritratto di Tettamanzi, in formato ovale 120 x 90 cm. Il quadro è stato realizzato olio su tela trattato a spatola. Nei quadri di Oikonomoy la massa del colore diventa disegno per cui questi effetti del colore, in quanto tono di colore e in quanto luce, distribuiti di getto sulla tela. L'importante è, dunque, l'impianto strutturale livello prospettico, sia a livello di modulazione della pennellata, anche se non viene immediatamente stesa a regola costringerebbe l'autore a gettare via l'intera opera. Per questo l'autore antepone all'opera pittorica una serie schizzi preparatori. Nel caso del ritratto parliamo di un lavoro di 10 mesi. Al Cardinale è stata chiesta un'unica posa di una mattina. Poi gli schizzi e, finalmente, la consegna del quadro.

Il dipinto non è solo un ritratto di fisicità spiega Scorza: rispetta l'inconografia della persona, ma rivela la presenza del mistero. Oikonomoy ha voluto raffigurare anche quello che il Cardinale rappresenta sulla terra: il pastore, simbolo del Dio vivente. Arricchisce quindi di una componente ideologica, di un canone che va oltre l'immagine, di un profondo denso di sacralità ed evidenzia il mistero che il Cardinal tettamanzi incarna.

Dall'articolo del Corriere Mercantile (foto seguente)

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