Per un futuro migliore
Da sempre l'uomo ha istituito l'ipocrisia delle celebrazioni della vittoria con enfatizzazioni monumentali, fastose, marmoree che in questa opera vengono rappresentate da donne che esultano su carri festosi (tori inghirlandati e monumentalità imponente) a fronte di assenza totale delle vittime del dolore e delle conseguenze che le guerre comportano. L'origine di questo atteggiamento atto a coprire le malefatte viene evidenziato nell'opera con quelle due figure con visi protogoni in profondità che proiettano la prospettiva all'infinito.
Alla base, a destra, un uomo anziano avvilito (senza definizioni fisionomiche e identificazione) osserva in basso e ne rappresenta l'abbandono e l'umiliazione. Il tutto in colori bitume che aggravano la tragicità della condizione.
Una ragazzina priva di connotati caratterizzanti (stato sociale o altro) a piedi nudi (espressione spontanea di onestà) e con il massimo rispetto verso il dolore di questo uomo, con gli occhi socchiusi verso il basso, gli offre un fiore rosso (unica macchia viva di colore nel dipinto) trasmettendo un messaggio di speranza: "Non disperarti, siamo noi, i giovani, che ci impegneremo per un mondo migliore"