La mostra negli Emirati Arabi
La mostra è stata è stata inaugurata il 29 gennaio 1995, nella foto seguente l'immagine del taglio del nastro alla presenza tra gli altri del Segretario del Dipartimento ai Servizi Sociali Saeed Hofan Al Mansouri, del Ministro Sheikh Saeed Bin Zayed Al Nahyan e dell'ambasciatore dell'Egitto Tawfiq Al Hakim.
Di seguito la trduzione integrale dell'articolo scritto da Noama Mirza
Il pittore, scultore e architetto Giorgio Oikonomoy sta conducendo un workshop ad Abu Dhabi su invito del direttore della Fondazione Culturale, Khalfan Ali Musabbeh. Sente che questo è il suo modo di "contribuire verso lo sviluppo dell’arte in questo Paese”. Giorgio è l'artista ufficiale dell'Unicef e il suo nome è apparso sui francobolli ONU emessi per l'Anno Internazionale della Gioventù. Ha inoltre scolpito il colossale monumento in bronzo “La Pace” nella Repubblica di San Marino. Il suo laboratorio presso la fondazione esamina vari aspetti delle belle arti.
Per Giorgio "la pittura è un linguaggio e l'uso del colore la sua grammatica". Questo è il motivo per cui in tutte le sue creazioni viene posta così tanta enfasi sull'uso dei colori, sulla loro combinazione e sul loro effetto complessivo. I colori sono il segno distintivo del suo "linguaggio maturo", come lo definisce lui stesso, e, come ha scritto un critico, "l'essenza stessa e la virtù" dei suoi dipinti. Per lui il workshop è stato un successo nonostante la scarsa partecipazione, perché coloro che sono venuti, dice, hanno mostrato grande interesse ed entusiasmo per il suo insegnamento.
Alla domanda di definire l'arte, Giorgio ha risposto che è espressione dell'intimo dell'uomo, dei suoi sentimenti e pensieri più intimi; ecco perché l'arte gioca un ruolo così bello nella vita di tutti. Ha proseguito dicendo che "ognuno di noi è una persona sensibile ma dobbiamo avere l'occasione di esprimerci". E, personalmente, lo fa dipingendo quegli aspetti della vita che più lo toccano. Crede che l'arte esprima e simboleggi anche i sentimenti della popolazione e, quindi, non debba essere ignorata. Ritiene che gli artisti degli Emirati Arabi Uniti abbiano la loro parte di sensibilità artistica ma, per svilupparle ulteriormente, hanno bisogno della guida di un insegnante adeguato.
Ad Abu Dhabi, dice, ha ritrovato bei ricordi della Grecia, suo luogo di nascita; sono stati questi ricordi ad averlo attratto a tornare qui dopo la sua visita dell'anno scorso. Non lo affascina solo il sole sempre splendente di questa terra, ma anche la sua gente che, dice, "hanno la luce del sole nel cuore" e sono così gentili e disponibili. Attratto dalla cultura e dalla vita degli Emirati Arabi Uniti, spera di viaggiare negli Emirati e conoscere meglio questo bellissimo posto. Egli, tuttavia, ha espresso il punto di vista che, nonostante la ricchezza della cultura, città come Abu Dhabi si stanno muovendo e crescendo verso ciò che ha definito “tecnologia e artificiosità". In questo processo molti dei vecchi valori culturali, che davano carattere a questa zona, venivano ignorati. E questo, aggiunse, era "una cosa negativa per qualsiasi comunità". Ha detto di aver visitato vari luoghi di cultura, inclusa una città storica abbandonata tra Abu Dhabi e Al Ain che gli ha fornito molte espressioni grafiche. Personalmente e professionalmente, a Giorgio piace dipingere il sole e "tutte le cose luminose". E attraverso la luminosità proiettata nei suoi dipinti c'è il suo messaggio di pace e armonia. Crede anche nella luminosità interiore degli uomini.
Pensa che l'arte dovrebbe essere la parte più importante di ogni scuola e che l’arte è qualcosa che tutti siamo in grado di sviluppare. Il suo messaggio al mondo è di “preservazione”; la preservazione del nostro ambiente naturale, siano esse le piante o la cultura, perché "la distruzione di questi distrugge anche il profondo della nostra anima", ha aggiunto. Giorgio preferisce il sistema familiare tradizionale e afferma che la società ideale per lui è quella in cui le famiglie vivono insieme e si prendono cura l'una dell'altra nei momenti di felicità e di dolore. "Nelle società occidentali le persone vivono in completo isolamento e questo può essere una maledizione nella vecchiaia", dice, aggiungendo che in Europa questo sta diventando un problema serio dove "le persone hanno paura di invecchiare". Sua cognata è indiana e trova detestabile ogni tipo di pregiudizio.
Il suo consiglio per tutti noi è di non perdere l'amore per la vita e per gli esseri viventi perché in essi c'è una bellezza illimitata che dobbiamo imparare a realizzare e ad apprezzare. Ha anche sottolineato che è importante per noi imparare a creare piuttosto che a distruggere.